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SUO ODORE DOPO LA PIOGGIA. IO E UBAC DIECI ANNI D AMORE (IL)

16,00€
15,20€
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ISBN: 9788831019798
Autore: SAPIN-DEFOUR CEDRIC
Editore: SALANI
Collana: ROMANZO
Tomi: U
Disponibilità: 0

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Categoria: ROMANZI / NARRATIVA MODERNA / STRANIER 
Disponibilità: Pre-Order
Punti fedeltà: 0

Non c’è nulla di più semplice che vivere con un cane. Basta, quando rincasa, ascoltare il rumore delle sue zampe che ticchettano sul pavimento, respirare quell’odore che, nella sua scia, impregna con discrezione il corridoio della casa, e guardare scorrere i giorni fra i ciuffi dei peli che lui perde un po’ dappertutto. E poi, una sera, non sentite altro che il silenzio, le stanze, tutte, puzzano d’assenza e non c’è più niente, da nessuna parte, da spazzare e da aspirare. Ed è in quel momento, in quella notte, in quell’ora precisa che sentite sino in fondo alle ossa che il vostro cane è morto.

Ho sempre provato una gioia infantile nel vedere la mia cagna bere, nell’ascoltarla mangiare, divorare quel che le avevo cucinato. Quel momento traboccava di vita, di gioia, ci offriva una specie di felicità primitiva condivisa. Quella sera, ho lavato la sua ciotola, le dita sotto l’acqua bollente, a sfregare non so cosa per non so quanto tempo.

E poi ho letto Il suo odore dopo la pioggia. E allora, quel mondo rinchiuso da un pezzo negli armadi della memoria ha cominciato a rianimarsi e, pagina dopo pagina, i rumori, i peli, i veterinari, le lunghe passeggiate e gli odori sono tornati. Gli odori, e soprattutto quelli che ammannisce la pioggia, forti, bestiali, quelli detestati sopra ogni cosa dalle persone che non amano i cani. Il suo odore è un libro magico, ricco, il testo di una sorta di etologo innamorato che racconta con grazia ed eleganza la storia toccante, la vita, semplicemente, di un uomo con il suo cane.

Non so cosa ne direbbe Cédric Sapin-Defour, l’autore del Suo odore – anche se ho una mia ideuzza in proposito –, ma ho sempre pensato che in un rapporto esaminato a fondo, è il cane a educare il suo ‘padrone’ e non il contrario. Ho preso coscienza di ciò molto presto, rendendomi conto che la mia cagna come molti suoi congeneri capiva circa trecento parole del linguaggio umano, mentre per me era quasi impossibile, nonostante la mia attenzione, distinguere le principali sfumature dei suoi latrati. Immaginate che tutte le sere, verso le ventuno, per anni, lei è venuta a sedersi davanti al divano e per parecchi minuti, i suoi occhi nei miei, mi si rivolgeva modulando vocalizzi e timbri vicinissimi alla voce umana. Le persone dicevano «sembra proprio che ti parli». Quel che non sapevano è che lei mi parlava davvero. E che, quando eravamo soli, io le rispondevo. Ciascuno prigioniero del proprio linguaggio, cercando comunque di mostrare all’altro che facevamo l’impossibile sforzo di colmare quel vuoto che separa le nostre specie. Sotto altri aspetti, Il suo odore dà conto dell’intimità delicata, dell’impregnazione reciproca che si crea fra due specie accorte. Dell’obbligo, per l’uomo, di uscire da se stesso, di dimenticarsi, di ‘disossarsi’ per capire l’altro. Spiega anche con molta dolcezza quanto sia prezioso per un umano imparare a sdraiarsi per terra, giusto per avere la gioia di sentire il proprio cane addormentarsi con la testa contro di lui. Vivere con un animale obbliga a decifrare, a riconsiderare lo spazio e il tempo. Nell’istante in cui aprite la porta di casa, il cane indovina il vostro umore e, prima ancora che voi ne abbiate preso coscienza, sa cos’avete in mente. Ha capito che lo porterete a spasso in montagna, a nuotare nell’oceano, a girellare sulla spiaggia, e che è durante quelle lunghe camminate, quei passi concatenati che vi unirete per la durata di una vita, semplicemente attenti alla sete e alla stanchezza dell’uno e dell’altro. In questo libro, l’autore ha una bella abitudine, molto significativa, nei confronti del suo cane: nel momento del caldo più intenso, gli dà da bere ‘da bocca a fauci’.