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VOCE DAL PROFONDO (UNA)

18,00€
17,10€
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ISBN: 9788807035739
Autore: RUMIZ PAOLO
Editore: FELTRINELLI
Collana: I NARRATORI
Tomi: U
Disponibilità: 1
Categoria: ROMANZI / NARRATIVA MODERNA / STRANIER 
Disponibilità: 1
Punti fedeltà: 0

Che ne sapete voi del Nord Europa di questo mondo mediterraneo che trema, erutta, soffia e si ramifica in mille cunicoli sotterranei...

«Paolo Rumiz compie sempre una piccola grande magia, di quelle che hanno un non so che di chimerico e inafferrabile, qualcosa che pullula di inconsueto e risveglia la necessità di esplorare l'incompiuto, ma soprattutto qualcosa che rima con il nostro essere. Una voce dal Profondo, sua ultima fatica, è una riconferma luminosa e oscura di questo processo sotterraneo che ci appartiene e ci lega tutti.» - Sara Annicchiarico per Maremosso


L’autore sente una voce rauca che lo chiama dal fondo di un vulcano spento. Quel suono, simile a un lamento, gli ricorda che c’è una crepa che squarcia l’Italia dalla Sicilia al Friuli: quella dei terremoti. Rumiz decide di seguirla, di entrare “con la lampada di Aladino” nel mondo del Minotauro. Un viaggio, il suo, nelle fondamenta del Paese, in un inferno di linee di faglia, crateri, fiumi sotterranei, miniere, catacombe e fondali marini; in un mondo senza stelle che accende le vibrazioni più intime degli italiani, una Terra Incognita che ci porta dritto negli inferi dell’Umano e apre vertiginosi itinerari in noi stessi. Ne nasce una storia segnata “da incursioni piratesche, litanie, scongiuri, frane, abbandoni e malaffare; un’epopea di naufragi, invasioni, inaudite capacità di rinascita e paure da fine del mondo”. Uno sterminato affresco, dove il Terribile della natura è una normalità contro la quale attrezzarsi e non un’emergenza su cui speculare; una storia visionaria che, da Selinunte al santuario di Oropa sulle Alpi, incontra l’ombra di Grandi Madri, sibille e madonne, e ha per baricentro Napoli, la metropoli più sotterranea, instabile, stratificata, magmatica e contemporaneamente più teatrale d’Europa. È lì che Rumiz, ascoltando scienziati, poeti, musicisti, antropologi e abitanti di quei luoghi, approfondisce un suo approccio “geologico” all’identità nazionale.